La Storia
La Tenuta di Procoio Vecchio, di cui il Borgo fa parte, è una azienda agricola di proprietà della famiglia Boncompagni Ludovisi.
Facente parte del feudo di Riano, fu acquistato dalla famiglia Cesi nel 1571 e poi rivenduto nel 1710 al Principe Francesco Maria Ruspoli.
Il Principe Ruspoli, appena acquistato il feudo, si prodigò ad edificare la chiesa incaricando l’allora famoso architetto Carlo Marchionni.
Nello stesso periodo altri lavori furono fatti su tutti i casali che già esistevano.
Il feudo di Riano fu venduto dai Ruspoli nel 1818 al Principe don Luigi Boncompagni Ludovisi e La tenuta di Procoio Vecchio è tuttora di proprietà dei diretti discendenti del Principe Luigi Boncompagni Ludovisi.
Il Borgo, iniziato nel 1600, è il cuore della tenuta di Procoio Vecchio formato da diversi fabbricati e annessi e da una villa patronale.
Passato il cancello su via Tiberina si entra nel parco che circonda il Borgo avvolto dal verde dei suoi giardini con alberi ad alto fusto, prati e fontanili. Spazi che conservano lo stesso sapore del suo antico fascino infatti si ha la sensazione che nulla sia cambiato da quando gli architetti dei Principi Ruspoli intervennero per restaurare gli edifici ed edificare le nuove costruzioni settecentesche. In cima alla collina, protetta da una piccola pineta, si vedono resti di una torre quadrata risalente al XIV secolo.
La Chiesa
La Chiesa è stata realizzata nel 1744 da Francesco Maria Ruspoli Principe di Cerveteri, che acquistò il feudo di Riano dalla famiglia Cesi nel 1710.
Per la costruzione della chiesa il Principe Ruspoli si rivolse all’architetto Carlo Marchionni (1702-1786) uno degli architetti più rinomati di Roma in quel periodo.
Il Marchionni già nel 1756 divenne responsabile dell’amministrazione camerale nella fabbrica di S. Pietro, subentrando poi al Vanvitelli alla guida della stessa Fabbrica.
Progettò poi il casino di Villa Albani, nominato principe dell’accademia di S. Luca.
Vi mostriamo alcuni disegni del Marchionni a matita e penna acquarellati conservati presso la biblioteca vaticana.
La chiesa, anticamente chiamata “Chiesa di Procoio”, è stata successivamente dedicata a S. Francesco.